Al Festival "off" di Avignone, la delicata confessione di Annette, 75 anni, eroina popolare

Non possiamo fare a meno di amare Annette Baussart, e la amiamo moltissimo. Ha 75 anni, lo spettacolo porta il suo nome, ed è una "star" un po' inaspettata del Festival "off" di Avignone. Spontanea, sensibile, accattivante, maliziosa e spiritosa, racconta la sua storia, accompagnata da due attrici e due ballerine, sul palcoscenico del Théâtre des Doms, e la sua storia ha il sapore di un romanzo avvincente di cui potremmo divorare le pagine.
Annette è un'eroina popolare, la cui storia di emancipazione tratteggia la memoria dell'evoluzione della vita femminile a partire dagli anni '50. Durante numerose interviste, ha confidato alla regista Clémentine Colpin le sue esperienze intime, le sue scelte, le sue fragilità e le sue lotte. Da questa ricca testimonianza, vicina alla confessione, è nato uno spettacolo originale e di grande freschezza, che evita lunghi monologhi. Vagare tra i ricordi di Annette ci riconcilia con il passare del tempo e ci spinge a guardare le persone anziane con occhi diversi.
C'è gioia in questo spettacolo, grazie alla schiettezza e all'anticonformismo di Annette, e anche grazie a una messa in scena che sembra una commedia musicale per illustrare questa vita non così ordinaria. Fin dall'infanzia, Annette ha sempre lottato con il ruolo che è stato assegnato per troppo tempo a bambine, donne, madri. Fin da giovanissima, non c'era niente che amasse di più che ballare Que sera, sera (1956). interpretata da Doris Day , sognava di essere Debbie Reynolds che cantava Good Morning (1952). In seguito, lavorò in una dattilografia, poi in un'azienda tessile.
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Le Monde